Una discreta rimasterizzazione di un fantastico platform.

Gioco: Donkey Kong Country Returns HD
Genere: Platform
Sistema: Nintendo Switch
Sviluppatore/Distributore: Retro Studios, Nintendo
Età: PEGI 3
Prezzo: 59,99 € – https://store.nintendo.it/it/donkey-kong-country-returns-hd-70010000084603?srsltid=AfmBOooshvj1zS476UG5gpcJIAAgXDtZsP4xB3ChVB4c3yQsXXUShNhA
Data di rilascio: 16 Gennaio 2025
Devo delle scuse sincere a Donkey Kong Country Returns HD. Alla vista del suo annuncio iniziale ho riso incredulo perché, non solo è la terza volta che Nintendo ci vendeva una versione di questo platform nato su WII nel 2010, ma è anche la terza volta di una riedizione per Switch di Donkey. Il povero scimmione non ha ricevuto un’avventura completamente nuova nell’ultimo decennio. La presentazione di questa rimasterizzazione sembrava il gioco sbagliato al momento sbagliato, ma poi sono bastati pochi minuti di corsa attraverso le isole del gioco per fare di Returns HD per capire che è ancora uno dei miglior platform a 2 dimensioni che Nintendo abbia mai realizzato in questo secolo. Ha tutte le cose che un amante del genere vuole da questa categoria di giochi: movimenti soddisfacenti che richiedono abilità e precisione, una vasta gamma di sfide ripetibili piene di segreti da trovare e un’attenzione ai dettagli impareggiabile nel suo superbo level design che rivaleggia solo dal suo sequel, Tropical Freeze.
Anche se la rimasterizzazione in sé sembra molto scarna e alcuni elementi avrebbero potuto beneficiare di un tocco più “moderno”, questo è sicuramente il modo migliore per giocare a questo titolo, uno dei titoli di punta per la gamma platform su Switch.

Mentre mi gettavo attraverso 80 livelli ambientati in giungle, grotte o altro, mi sono reso conto di quanti pochi titoli di questo tipo siano ancora in circolazione. In un’epoca di platform moderni come Super Mario Bros Wonder o Astro Bot, nati con l’idea principale di stupire il giocatore, DKCRHD si distingue perché “raddoppia” il platforming stesso. E’ pieno di livelli difficili e momenti da mangiarsi le mani che richiedono di padroneggiare le sue meccaniche di salto, rotolamento e oscillazione per superare le sfide più impegnative. Nessuna polemica sui due giochi sopra menzionati, li amo entrambi, ma in Returns ci troviamo di fronte un titolo della vecchia scuola che è invecchiato in modo fresco e che ama mettere alla prova.
In termini di difficoltà è diversi gradini sopra Mario o Kirby, altro fattore che differenzia dai platform della scuderia Nintendo. Il level design è impressionante: ogni livello introduce una nuova idea e la esplora al massimo mentre aumenta la sfida senza mai rendere poco chiaro cosa ci aspetta. Per riportare la pelle a casa, si dovranno superare orde di ragni mangia-scimmie, evitare letali onde e fare salti “pixel perfect” su piattaforme in rovina, ed è sempre emozionante vedere quale ostacolo c’è dopo.

I CONTROLLI
I controlli richiedono perfezione perché si possa apprezzare il gioco. C’è una fisica in gioco molto interessante. Ad esempio il peso: il movimento in coppia è differente da quello con il singolo protagonista o con Diddy. Come se si potesse davvero “sentire” il peso quando ci muoviamo in un certo modo, con il risultato di un platform più incentrato sullo slancio in cui spesso sarà necessario pianificare ogni mossa in anticipo e attrezzarsi per il grande salto successivo. In particolare, la meccanica avanzata del salto rotolante, in cui Donkey ottiene un salto libero a mezz’aria dopo essere rotolato da una sporgenza, porta ad alcuni dei platform più gratificanti in circolazione quando riesce.
Interessante anche la modalità “Moderna” opzionale, leggermente modificata dalla versione 3DS, aggiunge cuori extra di salute a Donkey e Diddy, espande il negozio di Cranky con oggetti utili extra e consente di portare più oggetti consumabili in ogni livello. Inoltre è presente Super Kongche, se presente una fase difficile da portare a termine, la supererà per noi.
Io sono più per la versione classica, ma questa serie di opzioni allarga il pubblico di gioco e rende il titolo appettibilissimo.

L’unico punto in cui Returns è davvero “troppo cattivo” sono i livelli su rotaia con i carrelli da miniera e i barili di razzi. Queste aree sono incredibilmente impegnative e spesso saremo costretti a ripeterle con numerose imprecazioni multilinguistiche.

Una Mano di vernice… fresca!
L’assenza di aggiornamenti grafici evidenti è il punto debole del titolo e evidenzia quando si scarno Returns HD come remaster. In realtà appare come una combinazione delle versioni WII e 3DS con una nuova mano di vernice e… niente di più!
Certo, è un aggiornamento competente, ma non è nemmeno lontanamente vicino al livello di qualcosa come Metroid Prime Remastered, l’altro titolo di Retro Studios che ha ottenuto una versione aggiornata e brillante su Switch.
Attenzione! Non è male e gira sempre a 60fps, ma appare molto “anonimo” rispetto persino al port di Tropical Freeze del 2018. E’ più un gioco WII in HD, il che è del tutto accettabile, ma mi sarebbe piaciuto vedere più cura nei dettagli. Tuttavia, è decisamente la versione migliore da giocare rispetto a quella WII grazie ai controlli migliori.
VERDETTO

Donkey Kong è tornato e questa terza versione risulta fresca e divertente oggi come lo era 15 anni fa. Il movimento in gioco soddisfacente apre la strada ad un platform impegnativo e basato sull’esecuzione che richiede più abilità e precisione rispetto al gioco Nintendo medio. E’ frustrante ma divertente grazie ad un level design incredibile che esplora ogni idea intelligente al massimo e con tonnellate di oggetti da collezione nascosti che vale la pena scovare. Come remaster specifico, è un aggiornamento “passabile” ma è un grande gioco da riscoprire o conoscere che vale la pena avere nella propria ludoteca. Uno dei più grandi platform 2D che Nintendo abbia rilasciato in questo secolo.


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