Nintendo non ha mai puntato solo alla potenza tecnica o alla grafica mozzafiato. La sua vera magia sta nella capacità di creare esperienze che uniscano le persone.
Che sia sul divano di casa o connessi dall’altra parte del mondo, i giocatori Nintendo hanno sempre trovato un modo per ridere, sfidarsi e collaborare. Alcuni titoli sono diventati veri e propri catalizzatori di community: più che semplici giochi, sono stati eventi sociali.
L’era delle esperienze locali
Negli anni ’90 e 2000, la socialità Nintendo era soprattutto dal vivo, quando internet era ancora un lusso e il multiplayer si faceva spalla a spalla.
- Mario Kart trasformava qualsiasi salotto in una pista da corsa improvvisata. Bastava una sola partita per far nascere rivalità e amicizie indissolubili. La Blue Shell, quella maledetta, era il colpo di scena capace di ribaltare classifiche all’ultimo secondo, generando urla, risate e lunghi dibattiti su “chi l’avesse meritata davvero”. Non era raro che le serate finissero con “ok, l’ultima e poi basta” ripetuto dieci volte di fila.
- Super Smash Bros. era l’arena definitiva. Non serviva essere un pro gamer: la bellezza era nelle regole inventate (“solo Poké Ball!”, “senza oggetti!”, “solo Kirby!”) e nei momenti epici in cui un colpo fortunato ribaltava l’esito di un incontro. I tornei tra amici diventavano veri eventi, con pubblico improvvisato e premi simbolici, dalla fetta di pizza avanzata al controllo della playlist della serata.

In un’epoca in cui i videogiochi erano ancora visti come passatempi solitari, Nintendo dimostrava che bastava un cavo e qualche controller per trasformare il gioco in un momento di comunità vera.
Il passaggio alle community online
Con l’arrivo del multiplayer via internet, la dimensione comunitaria si è allargata in modo esponenziale. Ora non si giocava più solo con i compagni di scuola o i vicini di casa: si poteva sfidare e collaborare con persone dall’altra parte del mondo, abbattendo distanze e confini.
- Animal Crossing: New Horizons è stato un fenomeno sociale senza precedenti, specialmente durante la pandemia del 2020. Le isole personalizzate diventavano spazi d’incontro virtuali: concerti di K.K. Slider, mercatini di rape, scambi di oggetti rari… persino matrimoni e feste di compleanno celebrati in-game. La creatività dei giocatori ha reso ogni villaggio unico, e visitare quelli degli altri era come entrare in casa di un amico e scoprire il suo mondo.
- Splatoon ha portato una ventata di freschezza negli sparatutto, puntando sulla cooperazione e sulla creatività più che sulla pura competizione. Gli Splatfest hanno trasformato il gioco in un vero e proprio evento globale: temi leggeri come “Pizza o Hamburger?” o “Gatti o Cani?” generavano dibattiti appassionati, meme e campagne di “propaganda” tra i fan. Non era solo una partita: era un’occasione per sentirsi parte di una squadra.

Anche titoli storicamente legati al multiplayer locale, come Mario Kart e Super Smash Bros., hanno trovato nuova linfa grazie alle modalità online.
- In Mario Kart 8 Deluxe, poter sfidare avversari di ogni parte del mondo ha portato il livello di competizione e la varietà delle sfide a un altro livello. Le lobby con amici e sconosciuti si sono trasformate in appuntamenti fissi, tra gare spietate e momenti di puro caos comico.
- Super Smash Bros. Ultimate, con il suo roster sterminato e il matchmaking globale, ha dato vita a sfide mozzafiato e tornei internazionali che hanno unito fan di culture diverse. Per molti, affrontare un giocatore giapponese o americano per la prima volta è stato quasi un rito di passaggio, un modo per sentire la community globale sulla propria pelle.

Nintendo ha così dimostrato che il gioco online non deve essere per forza un’arena competitiva spietata: può essere anche un luogo dove creare legami duraturi, vivere rivalità sane e condividere momenti epici, anche con chi non abbiamo mai incontrato di persona.
Eventi e rituali della community
Molti giochi Nintendo non si limitano a offrire partite singole, ma creano veri e propri rituali collettivi che scandiscono il tempo e rafforzano il legame tra giocatori.
- Nei tornei di Super Smash Bros., sia amatoriali che professionali, il pubblico partecipa attivamente: urla di gioia per una combo ben riuscita, fischi scherzosi per un’eliminazione “sporadica” e applausi scroscianti per un recupero impossibile. Anche chi non gioca si sente parte dell’azione.
- Mario Kart ha il suo rito non scritto: il momento in cui, al traguardo, chi è in testa sente la musica accelerare e prega che nessuno abbia un Guscio blu in serbo. I giocatori sanno bene che lì si decide l’intera partita… ed è proprio quell’attesa a creare complicità.
- Animal Crossing è ricchissimo di ricorrenze: la Giornata degli Insetti, il Festival delle Stelle Cadenti, le feste di fine anno. Ogni evento è un’occasione per incontrare altri giocatori, scambiarsi regali e fare foto ricordo che finiscono inevitabilmente sui social.
- In Splatoon, gli Splatfest non sono solo competizioni: sono feste virtuali, con città illuminate, musica speciale e una frenesia collettiva che rende ogni partita parte di qualcosa di più grande. Le piazze si riempiono di cartelli creati dai giocatori, veri e propri murales digitali che diventano iconici.
Questi rituali, ripetuti, attesi, condivisi, sono il collante invisibile che trasforma un gruppo di giocatori in una vera community.

Che si tratti di una gara frenetica su Pista Arcobaleno, di una battaglia di vernice colorata a Inkopolis o di una serata tranquilla sull’isola di Animal Crossing, i giochi Nintendo hanno sempre saputo ricordarci che il divertimento è ancora più grande quando lo si condivide.
La loro forza non sta soltanto nel gameplay, ma nella capacità di creare legami, tra amici di vecchia data, familiari lontani o perfetti sconosciuti incontrati online.
In un mondo dove il gaming può spesso sembrare un’esperienza individuale, Nintendo continua a costruire spazi in cui giocare significa anche appartenere.
E tu? Qual è il gioco Nintendo che ti ha fatto sentire parte di una community? Raccontalo nei commenti: chissà, magari c’eri anche tu in quella stessa gara di Mario Kart o in quello Splatfest memorabile.
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