Una scimmia, un idraulico e una serie di fortunati eventi
Immaginate! Se la Nintendo non avesse mai stampato schede madri arcade extra per
Radar Scope … Shigeru Miyamoto non avrebbe mai potuto realizzare Donkey Kong… e se non avessero mai realizzato Donkey Kong… allora il Mario che conosciamo non sarebbe mai esistito!

Donkey Kong nasce a causa di un errore di valutazione! Nasce dal “fallimento” in terra americana dello shoot’em up Radar Scope e dall’idea di riciclo di PCB inutilizzate.
Attenzione, Radar Scope era un bel gioco, e pure divertente! Ma in america erano stanchi di giocare a centinaia e centinai di cloni più o meno “innovativi” di Space Invaders. Per conquistare il mercato USA ci voleva qualcosa … di più!

Lo sviluppo di Donkey Kong inizio come un modo per liberarsi dal magazzino le PCB in eccesso del gioco arcade realizzato da uno sconosciuto Shigeru Miyamoto, Hirokazu Tanaka e Gunpei Yokoi. Questi tre erano ancora sconosciuti ai videogiocatori del tempo.
A questo dinamico trio venne la brillante idea di cambiare l’ordine delle cose, riadattare i cabinati e “moddare” la scheda, presentando un prodotto totalmente diverso. Basta astronavi! Largo ad un baffuto e strampalato idraulico/carpentiere con baffoni, ad uno scimmione e ad una giovane pulzella da salvare. La storia era semplice: il gorilla rubava la fidanzata all’operaio… il compito era recuperarla! Fine. Semplice. Bello da vedere. Intuitivo.
Nonostante il concept bizzarro, il gioco divenne un successo mostruoso in America ed in tutto il mondo. E’ il titolo che sostanzialmente ha inventato i platform, ma a quei tempi i titoli arcade inventavano generi a destra e a manca. Il vero motivo per il quale è rimasto sempre impresso nella mente dei giocatori di tutto il globo terracqueo è da cercare nell’incipit narrativo, nella musica memorabile e nella grafica colorate e cartoonesca.
Né Monkey Kong né King Kong

Ancora oggi si discute sul perché un enorme gorilla si chiami Donkey. Una credenza comune è che Donkey Kong sia una traduzione errata di Monkey Kong, ma è stata presto smentita. Secondo il creatore Shigeru Miyamoto, il nome “Donkey” era intenzionale, per fare riferimento alla natura testarda della scimmia.
Indipendentemente dalla fonte del suo nome, è stato il cognome di DK a mettere nei guai Nintendo con Universal Studios. La società cinematografica affermava che il gioco violasse il copyright di King Kong, sia con la trama che con il titolo. Apparentemente il grande studio pensava di poter intimidire Nintendo per arrivare a un accordo, ma il team legale della grande N non vacillò mai. Dopo aver dimostrato che Universal non possedeva nemmeno i diritti su King Kong, la corte si è schierò con Nintendo, una grande vittoria sulla sua strada verso l’espansione negli Stati Uniti.
“TI SALVO IO, PAPA’!”

Quando arrivò il momento per realizzare un grande sequel, Donkey Kong non fu la star prescelta. Non c’era più la donzella in pericolo, e Jumpman (ora ribattezzato Mario) era il cattivo della serie. Toccava a Junior salvare il padre in un avvincente platform colorato e molto divertente chiamato “Donkey Kong Junior”.
Vedere Mario come carceriere armato di frusta e pronto ad uccidere un cucciolo di gorilla strideva un po’. Un rischio che Nintendo non prese più in seguito. Infatti le strada di Donkey Kong e quella della futura mascotte di Nintendo si separò per un bel po’ di tempo.
I Nemici dimenticati

Dopo essersi liberato del figliolo, nel terzo capitolo arcade della saga, Donkey Kong tornò alle sue vecchie e care abitudini distruttive. Questa volte l’imponente primate evitò accuratamente Mario, che stava riscuotendo un grande successo con Mario Bros. assieme al fratello Luigi, e prese con forza la serra di un buffo omino sconosciuto. L’unico a correre in aiuto delle piante indifese fu Stanley the Bugman, simpatico eroe presto dimenticato.
Abbandonando il platforming per diventare uno shooter in stile Galaga, Donkey Kong 3 era uno strano asterisco nella carriera della scimmia. Per quanto figo, Stanley non poteva sostituire Mario nei cuori dei giocatori.
In seguito il peloso scimmione apparve sempre meno. Il piccolo Jr entrò nel cast del primo Super Mario Kart… fino al 1994.
Se volete sapere di più su Donkey Kong Country vi segnalo l’articolo “Donkey Kong Country: il retroscena del successo su SNES” sempre sul nostro sito.
HOW HIGH CAN YOU GET?

Non importa dove finirà, l’eredità di Donkey Kong alla Nintendo sembra più sicura che mai.
Dopo decine di ruoli da protagonista e cameo, quali sono i tuoi ricordi preferiti di DK? Raccontacelo nei commenti.
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