
Da un piccolo Coin Op (cabinato a gettoni) al mondo tridimensionale di Bananza. Un percorso scimmiesco!!!
Tutto ebbe inizio quando Shigeru Miyamoto, nei primi anni ’80, cominciò la sua carriera in Nintendo. Aveva un compito ben specifico: inventare un prodotto in grado di sollevare le sorti di Nintendo e rivoluzionare il mondo “appena nato” dei videogames. Allora si cimenta in un’avventura dove un buffo carpentiere dal nome Jumpman doveva scalare un edificio e salvare un bella ragazza della possenti e pelose mani di… un grasso e testardo Gorilla… che fu battezzato Donkey (testardo) Kong. Riprogrammando le schede di Radar Scopo assieme al maestro Gunpei Yokoi (papà del Game & Watch, del Game Boy e del concetto di gioco portatile), sfornò un cabinato memorabile.


Un successo immediato nelle sale giochi del 1981 e un pezzo delle fondamenta del gaming.
Variazioni sul tema: i seguiti di Donkey Kong.
Dopo il successo dell’originale, un secondo gioco di Donkey Kong fu realizzato per le sale giochi. Si chiamava Donkey Kong Junior; lo scopo di questo gioco era lo stesso, ma i ruoli erano stati leggermente modificati. Si giocava nei panni del figlio di Donkey Kong e si doveva salvare Donkey Kong da Mario, che lo aveva rinchiuso in una gabbia. Poi arrivò Donkey Kong 3. Dopo i titoli arcade, Donkey Kong passò al Famicom (NES). In totale furono realizzati quattro giochi per il NES, la maggior parte dei quali nello stesso stile delle versioni arcade (ne abbiamo parlato qui).


1994: Fuga dal Paese di Donkey Kong

Di DK se ne persero le tracce fino al 1994, anno in cui Nintendo mise nelle mani di Rare il suo personaggio. Il primo titolo fu Donkey Kong Country. Un titolo nettamente diverso dagli arcade del passato o per NES. Rare inserisce nel gioco nuovi personaggi, ricostruisce la famiglia in modo corretto e utilizza la grafica ACM (Advanced Computer Modelling), la stessa utilizzata in film del periodo come Terminator 2 o Jurassic Park.
Prima di Donkey Kong Country, avevamo visto lo scimmione alla guida di un Go Kart nel primo capitolo della saga di Mario Kart. Qui lo troviamo con il nome di Donkey Kong Junior. Sarà proprio Donkey Kong Country a raccontarci l’albero genealogico dei Kong. Sempre in DKC troviamo la figura di Diddy Kong (migliore amico del protagonista) e la possibilità di giocare in doppio in modo collaborativo. Un enorme platform esplorativo con scenari meravigliosi e una serie di cattivi davvero interessanti chiamati Cremlins, guidati dal malvagio rettile King K Rool. L’uscita del gioco è un successo da subito e porta in vetta alle vendite il Super Nintendo per l’annata 1994.
Donkey Kong Country 2: La missione di Diddy Kong
Sequel diretto chiamato Donkey Kong Country 2: Diddy’s Kong Quest, con protagonista il piccolo scimmiotto. Qui Donkey è stato rapito, il suo giovane amico dovrà recuperarlo e liberarlo. Nuovo mondo, nuove meccaniche e stesso terribile nemico. Per pubblico e critica DKC2 è probabilmente il miglior titolo della serie.
Donkey Kong Country 3: Il doppio guaio di Dixie Kong
Ultimo gioco di Rare su SNES, Donkey Kong Country 3: Dixie Kong’s Double Trouble. Questa volta troviamo Dixie Kong ad interpretare il ruolo di protagonista e un nuovo arrivato, Kiddy Kong. Stesso stile dei precedenti, con nuovi livelli e cattivi diversi. Funky Kong gioca un ruolo determinante in DKC 3, pilotando l’aereo negli ultimi livelli per arrivare alla fine del gioco. Vengono introdotti i veicoli nel gioco, fondamentali per raggiungere determinate aree della mappa.

… e su Game Boy?

Sul portatile Nintendo sono stati pubblicati ben tre giochi di DK chiamati Donkey Kong Land. Il primo della serie arrivò poco dopo l’uscita di DKC su Snes. Un titolo completamente diverso ma fedele al gameplay. Il secondo e il terzo capitolo della serie Land uscirono rispettivamente a seguito delle loro versioni su console domestica. La peculiarità è la cartuccia in edizione limitata color giallo, molto particolare.
L’era tridimensionale
Donkey ritorna anche su Nintendo 64. La prima apparizione è sui kart di Mario Kart 64, in forma più che mai e probabilmente uno dei personaggi più performanti. Da parte di Rare troviamo anche Diddy Kong racing, un mix tra corsa ed esplorazione dedicato alla famiglia Kong.
Ma il pubblico chiedeva a gran voce un gioco tutto suo e nel febbraio del 1999 arrivò, presentato al E3: Donkey Kong 64. Grafica tridimensionale ed esplorazione con 9 livelli in totale e ben 5 personaggi giocabili (Donkey, Diddy, Tiny, Chuncky e Lanky). Nonostante la dinamicità di gioco, DK64 soffriva di un pessimo sistema di “camera” a tal punto di penalizzare il gameplay stesso.

Il nuovo millennio fa riscoprire a Donkey la sua passione per la musica, con una serie di giochi musicali dove possiamo suonare i bonghi insieme a lui (Donkey Konga). E in Jungle Beat possiamo persino utilizzarli come controller per un vero e proprio platform.

Nel 2010 abbiamo riassaporato il ritorno in 2D con Donkey Kong Country Returns su Wii e il seguito del 2014 su WiiU Tropical Freeze, recentemente rimasterizzati su Switch.

IL FUTURO

Il nostro peloso amico si sposta su Switch 2 e il suo futuro appare più roseo che mai… ma dobbiamo aspettare il 17 luglio… manca poco!
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